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Venditori ambulanti di zolfanelli

 

 Piccoli Imputati

Curiosando tra antiche sentenze genovesi

 

 

 

 

 

VENDITORI AMBULANTI DI ZOLFANELLI

 

(Sentenza del 7 marzo 1863)

 

PROTAGONISTI

Carlo B., di anni 16, nato a Torriglia, dimorante a Genova, via Porta Pila

Gio’ Batta C., di anni 14, nato a Torriglia dimorante a Genova, Fava Greca

Antonio Combi, guardia

Giorgio Formi, guardia

 

 

LUOGO

Genova

 

 

REATO

Commercio senza autorizzazione

 

 

DATA

15 dicembre 1862

 

 

 

         L’episodio in oggetto riguarda una contravvenzione per commercio senza autorizzazione; protagonisti della vicenda sono due giovani di nome Carlo B. e Gio’ Batta C., rispettivamente di sedici e quattordici anni, nei confronti dei quali era stata contestata la violazione dell’art. 43 della Legge di Pubblica Sicurezza 13 novembre 1859, “per essere stati colti dalle Guardie Combi Antonio e Formi Giorgio addì 15 dicembre nel mentre che esercitavano in questa città il mestiere di venditori ambulanti di zolfanelli senza che muniti della opportuna permissione

         Dalle risultanze di causa era risultato accertato “come gli stessi siano stati colti mentre esercitavano il mestiere di venditori ambulanti senza essersi fatti iscrivere nel registro dall’Autorità Politica e senza avere riportato l’apposito certificato”.

         Per questi motivi la Sezione Correzionale del Tribunale in data 7 marzo 1863 stabiliva quanto segue: “dichiara convinti B. Carlo e C. Gio. del reato loro imputato; letti gli artt. 43 e 141 della legge 13 settembre 1859 li condanna a cinquant’uno lire di multa in sussidio a diecisette giorni di carcere per ciascuno ed alle spese. Dichiara confiscati gli oggetti sequestrati”.

         Il reato contestato ai giovani Carlo B. e Gio’ Batta C. aveva quindi le caratteristiche di una semplice contravvenzione; nonostante ciò essi, oltre che al pagamento di una multa e delle spese processuali, sono stati condannati anche alla detenzione in carcere, sia pure per soli diciassette giorni: considerata la non particolare gravità del fatto e l’età degli imputati, la pena applicata dal Tribunale appare piuttosto severa.

         Il fatto sul quale si è pronunciata la sentenza rivela l’esistenza a Genova del fenomeno del commercio abusivo anche in pieno Ottocento: è possibile che casi analoghi o simili a quello in esame fossero molto frequenti nelle strade della città, e che coinvolgessero non solo giovani e ragazzini come è avvenuto nella fattispecie.

         Proprio la diffusione del commercio illegale potrebbe essere alla base della severità della relativa sanzione, già rilevata a proposito di quella irrogata a Carlo B. e Gio’ Batta C.

 

 

 

Fonte:

Archivio di Stato di Genova, Sentenze del Tribunale Penale di Genova, 2

 

 

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