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Portofino – Chiesa di San Martino

 

 

Altari e reliquie

 

 

 

PORTOFINO – CHIESA DI SAN MARTINO

 

Tra due monasteri, la Cervara e San Fruttuoso, il viaggio di monsignor Bosio passa da Portofino iniziando dalla chiesa di San Martino dove la sacra eucaristia andrà rinnovata ogni otto giorni.

Altra raccomandazione riguarda le due pissidi che dovranno essere dorate entro un mese e la maggiore sarà usata per amministrare la comunione al popolo mentre la minore si destinerà per portarla agli infermi. Il capitolo VI della Sessione XIII del concilio di Trento (11 ottobre 1551) così recita “Che poi la stessa santa eucaristia venga portata agli infermi, e che venga diligentemente conservata nelle chiese, oltre che essere sommamente giusto e ragionevole, è anche comandato da molti concili ed è stato predicato con antichissima consuetudine dalla chiesa cattolica. Questo sinodo, perciò, stabilisce che quest’uso del tutto salutare e necessario debba essere conservato”

Alcuni arredi sacri dovranno essere ammodernati a spesa della confraternita del Santissimo Sacramento.

Il fonte battesimale visto da Monsignor Bosio durante la visita sarà destinato alla conservazione dell’acqua benedetta e spostato al lato destro della porta d’ingresso; al suo posto, entro otto mesi, ne sarà preparato un altro di forma ovale su modello di quello della chiesa metropolitana di san Lorenzo.

Nella parete presso l’altare maggiore dovrà essere costruito un luogo dove riporre gli arredi sacri (sacrarium).

La mensa dell’altare maggiore sarà coperta da cerata tela difficile da spostare.

Dovranno essere demoliti entro quindici giorni gli altari di san Sebastiano, santa Lucia, santa Caterina e santa Maria essendo indotata, brevia et suppellectile destituta.

Gli altari di san Rocco e della confraternita femminile di Maria Vergine saranno ingranditi ed ornati con paramenti decorosi ed in numero sufficiente a spese di coloro qui in eis pretendunt, altrimenti verranno distrutti, trasferendo il titolo di san Rocco all’altare maggiore. Durante i lavori non si potrà celebrare presso tali altari.

Entro un anno dovranno essere procurati altri arredi e paramenti con grande spesa dei parrocchiani (cum summu parochianorum sumptu).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonti:

Archivio di Stato di Genova, Manoscritti 547

S. Aprosio, Vocabolario ligure storico-bibliografico sec. X-XX, Savona, 2002

G. Bedouelle, Strumenti per la diffusione del Tridentino in Storia della Chiesa (vol. XV/II) a cura di A. Fliche-V. Martin, Milano, 1992

N. Calvini, Nuovo glossario medievale ligure, Genova, 1984

Ch. Du Cange, Glossarium mediæ et infimæ latinitatis, Niort, 1886

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