IL TESTAMENTO DI MARGHERITA
I lasciti alle chiese di Portofino
Tra le carte del Monastero di san Gerolamo della Cervara (1318-1798) conservate all’Archivio di Stato di Genova un testamento riguarda, tra gli altri eredi, le chiese di San Martino e San Giorgio di Portofino.
L’atto (Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, 1531), datato 4 aprile 1363, rogato a Portofino dal notaio Opizzino Garibaldi de Curte è di Margherita, figlia del fu Frencio di Bolerio, vedova di Nicola de Donanova.
La testatrice, sana di mente ma malata nel corpo, raccomanda l’anima omnipotenti Deo et beate Virgini Marie matri eius e dispone di essere sepolta nella chiesa del monastero di San Gerolamo della Cervara a cui intende lasciare due giare, due cassapanche con doppia serratura e cinquanta lire di genovini.
Il documento continua con l’elenco dei vari lasciti, tra i quali la somma di cinque lire di genovini all’opera della chiesa di San Martino di Portofino per riparare un’immagine (in repparatione yconie) e venti soldi genovini alle autorità religiose del luogo (ordinariis de Portu Dalffino).
Si passa quindi all’eredità spettante a San Giorgio: dieci soldi genovini per l’opera della chiesa e, passando ad un lascito materiale, il corredo necessario all’allestimento di un letto per l’ospedale (ospitali Sancti Georgii); cioè una trapunta, un choopertorium e due lentiamina. La trapunta o strapunta era un materasso imbottito di lana, crine o altro materiale ed era “trapuntato” (da qui il nome) con punti di spago per uniformare l’imbottitura. Il choopertorium corrispondeva alla moderna coperta e veniva sistemato dopo i lentiamina cioè le lenzuola che erano di tela grezza, di stoppa o di canapa.
Nota bibliografica
S. Aprosio, Vocabolario ligure storico-bibliografico sec. X-XX, Savona, 2002
N. Calvini, Nuovo glossario medievale ligure, Genova, 1984
Ch. Du Cange, Glossarium mediæ et infimæ latinitatis, Niort, 1886
E. Pandiani, Vita Privata genovese nel Rinascimento, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, XLVII, Genova, 1915