Musica arrivata in treno

 

Tracce di Pedemonte

 

MUSICA ARRIVATA IN TRENO

 

L’organo Mascioni del 1911 nelle carte dell’Archivio Parrocchiale di Pedemonte

 

La prima notizia dell’organo risale al 31 dicembre 1909. Nel registro delle adunanze della Fabbriceria si legge:

“si deliberò di adornare la chiesa di una facciata e di arricchirla di un organo nuovo, per trasportare l’attuale nella cappella di san Rocco e per questo si stabilì di chiamare persona competente, cui affidare l’esecuzione dei suddetti lavori.”

 

Non ci si attivò immediatamente per tali iniziative perché, sempre alla luce dei verbali delle assemblee, ci furono altre priorità nella vita parrocchiale come la preparazione alla visita del vescovo e l’allestimento della festa per Madonna del Carmine.

Quindi, quasi un anno dopo il primo accenno, nell’ottobre 1910 si tornò a parlare dell’organo per il quale era già stato presentato un progetto dalla ditta Mascioni. Mancava soltanto l’assenso della commissione di musica sacra, relativa anche al restauro e al trasferimento a san Rocco del vecchio organo. L’autorizzazione giunse l’8 gennaio 1911 come attesta il documento custodito in archivio.

Tre cedole (datate tra settembre e novembre 1911) delle Ferrovie dello Stato testimoniano i viaggi che l’organo, ancora scomposto nei vari elementi, fece da Laveno (VA) a Bolzaneto.

Il primo ottobre 1911 nell’adunanza di Fabbriceria si decise di chiedere ai parrocchiani un prestito senza interesse “per supplire alle spese del nuovo organo”.

Il 14 ottobre del 1911 venne pagata la prima rata alla ditta. I pagamenti successivi furono difficoltosi come testimoniano le parole di rammarico per i ritardi espresse in una lettera dei Mascioni.

Nell’allestimento del nuovo organo furono coinvolte anche le attività commerciali locali: del materiale fu acquistato nel novembre 1911 presso Settimio Roncallo, fabbro di Pedemonte. Anna Ratto titolare del ristorante “Il Gelsomino” il 4 dicembre 1911 ricevette 350 lire dall’arciprete Ghigliotti “per parte dei fratelli Mascioni” che avevano fatto base nel suo esercizio nei giorni del montaggio dell’organo.

Il 25 marzo del 1912, in occasione dell’Annunciazione, il maestro Giuseppe Conte collaudò il nuovo strumento e ne esaltò le virtù elogiando la ditta Mascioni in un breve scritto. La conservazione di questo documento rappresenta un caso particolarmente fortunato. L’archivio del musicista Giuseppe Conte (1865-1940), che era custodito nella scuola musicale a lui dedicata, fu totalmente distrutto da un’alluvione e quindi l’autografo di Pedemonte è motivo di profonda emozione per i membri dell’istituto che porta il suo nome.

In una ricevuta di pagamento risalente alla fine del 1912 l’azienda costruttrice sottolinea l’urgenza della puntualità nei pagamenti:

“la necessità di fondi, così difficili ad ottenere in questi tempi, ci obbliga ad essere precisi nelle liquidazioni.”

Il saldo definitivo avvenne il 5 marzo 1913 con il versamento da parte del tesoriere della Fabbriceria di 2100 lire alla ditta Mascioni che portò il compenso per l’organo alla somma totale di 10093,60 lire.

 

 

 

 

 Documenti relativi all'organo Mascioni conservati nell'Archivio Parrocchiale di Pedemonte di Serra Riccò (Genova)

 

 

 

 

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