ALLEGATO I - ATTO 14 APRILE 1885
I. Alligato al numero 3312 del Repertorio
Opera Pia Della Casa
in Genova
Estratto dai verbali delle deliberazioni dell’Opera Pia
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L’anno 1884 addì 31 del mese di luglio in Genova, in altro dei salotti del Palazzo Arcivescovile.
Convocata a norma dello articolo 6° dello Statuto Organico si è radunata l’Amministrazione dell’Opera Pia, nelle persone:
1° di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Salvatore Magnasco, Arcivescovo di questa Diocesi;
2° dell’Illustrissimo Signor Barone Senatore Andrea Podestà, Sindaco di Genova;
3° dell’Illustrissimo Signor Avvocato Cavaliere Emanuele Ageno;
tutti nella qualità di componenti l’Amministrazione dell’Opera Pia instituita dal quondam Tito Cesare Della Casa, coll’assistenza del Segretario sottoscritto, per deliberare quanto in appresso:
Articolo primo
Apertasi la seduta, il Signor co-amministratore Avvocato Emanuele Ageno riferisce che il Pio Istituto delle Dame di Misericordia con nota 17 maggio prossimo passato espose che essendo venuto a cognizione come l’Opera Pia Della Casa sia intenzionata di alienare il palazzo con terreno annesso situato in prossimità di Boccadasse, via Panigalli, manifestava il desiderio di conoscerne il prezzo, dovendo addivenire allo acquisto di uno stabile per collocarvi le Ricoverate del Conservatorio Addolorate.
Apertesi le trattative in proposito fra le due Amministrazioni e fattosi procedere dall’Opera Pia, per mezzo del suo Ingegnere, all’opportuna perizia, si convenne da parte dell’Opera Pia la cessione della proprietà in discorso mediante la somma di Lire sessantamila, la quale venne accettata dal suddetto Pio Istituto con nota del 29 luglio cadente.
Tale somma, se non può ritenersi come il prezzo massimo da ricavarsi, tuttavia avuto riguardo ai criteri addottati per la alienazione di stabili di simile natura, e partendo dalle basi fissate dalla perizia redatta dall’Ingegnere Mongiardini, si può con ragionevolezza affermare come il detto prezzo debba ritenersi abbastanza conveniente.
Infatti stando ai calcoli della succitata perizia si rileva come il valore intrinseco della proprietà ascenderebbe a Lire 51715,66; ora il reddito attuale dello stabile in parte reale ed in parte presunto sarebbe di Lire 2800, dalle quali detraendo per spese di manutenzione, tasse e disaffitti, calcolate anche sulla base più ristretta a Lire 1000, si avrebbe una rendita netta di Lire 1800; quale rendita capitalizzata al tre per cento, tasso massimo di vendita dei stabili di questa natura, rappresenta il capitale estrinseco di Lire 60.000, per cui determinando il prezzo della media dei due valori si avrebbe per risultato che il giusto valore sarebbe di Lire 55857,50.
Senoché questa alienazione non potrebbe effettuarsi a termini di legge che seguendo il sistema dei pubblici incanti; però trattandosi di una alienazione da farsi a vantaggio di un’altra Opera Pia, e considerata la convenienza del prezzo di questa cessione, si ritiene potersi facilmente ottenere dalla Superiore Autorità la dispensa dai pubblici incanti.
Le proprietà situate sulla amena collina d’Albaro non presentano per loro natura esca alla speculazione privata come impiego di denaro, trattandosi di stabili destinati ad uso di villeggiatura epperciò suscettibili di redditi limitati. Se lo stabile in discorso dovesse mettersi all’asta converrebbe ribassarne il prezzo allo scopo di eccitare la concorrenza, e questo prezzo a giudizio dell’Ingegnere non potrebbe essere superiore a Lire 45.000, somma che in un pubblico incanto potrebbe e non raggiungere quella offerta di Lire 60.000. In tal guisa, esposto lo stato della pratica, il riferente chiede sopra di ciò l’opinione dell’Amministrazione.
L’Amministrazione, inteso il sovra esposto, considerata la convenienza di accettare la proposta di cessione dello stabile per la somma di Lire 60.000, e ritenuto eziandio che si verrebbe con ciò per parte dell’Opera Pia a dare cominciamento alle prescrizioni del Fondatore stabilite all’articolo 8° paragrafo B dello Statuto Organico, all’unanimità delibera:
1° di alienare a favore del Pio Istituto delle Dame di Misericordia il palazzo con l’annesso terreno sito in prossimità di Boccadasse, via Panigalli, di proprietà dell’Opera Pia, alle seguenti condizioni:
A le spese relative a detta cessione a carico del compratore;
B esclusa dalla vendita la frazione della villa che misura in metri quadrati 1111,59 separata dal corpo di villa dalla nuova strada obbligatoria di Boccadasse, e compresa detta frazione tra questa strada e la così detta Crosa Brutta;
C il prezzo della vendita stabilito in Lire 60.000;
2° di domandare alla Deputazione Provinciale in vista della convenienza di tale cessione la dispensa dai pubblici incanti;
3° di incaricare degli incumbenti relativi alla stipulazione del contratto e dell’atto di quitanza, il Signore co-amministratore Avvocato Cavaliere Emanuele Ageno, conferendogli all’uopo le necessarie facoltà;
4° di provvedere in seguito, mediante apposita deliberazione, al reimpiego della somma capitale esigenda.
Firmati all’originale
+ Salvatore Arcivescovo Presidente
Andrea Podestà Sindaco
Avvocato Emanuele Ageno
P. Canepa Segretario
Per copia conforme
Il Segretario P. Canepa